FEBBRAIO 2024

                                       Lettera del Direttore ai genitori

Torino, 01 febbraio 2024

Cari Genitori,

un caro saluto a tutti voi.

Desidero cominciare questa lettera con un episodio capitato qualche anno fa in un un’altra scuola salesiana. Do la voce al docente protagonista di quella vicenda (i nomi sono di fantasia).

“Vada a fare in c…”

Me lo disse così, dandomi del lei. Era uno studente dell’Istituto Tecnico, un brianzolo verace, senza peli sulla lingua. Ero al mio primo anno di insegnamento. Non ricordo nemmeno più nemmeno perché fossimo arrivati a quel punto.

Rimasi di stucco. Non sapevo come reagire. Ero infuriato, ma anche intimorito: la situazione mi era sfuggita di mano. “Esci dall’aula!”, gli intimai.

“No!”

“Esci! Non puoi permetterti di insultare un insegnante!”

“No, non esco!”

Avrei voluto trascinarlo io in corridoio, ma non potevo (anche perché era grosso il doppio di me).

Tentai per l’ultima volta: “Esci!”

“NO!”

“Allora esco io!”. E uscii davvero dall’aula, nello stupore generale. 

Per fortuna stava passando don Luciano, il sacerdote che insegnava religione. Don Luciano entrò al mio posto e mi aiutò a gestire la situazione. Il gigante brianzolo lo seguì nel suo ufficio, rimediò una nota e mi porse le sue scuse.

Ero comunque inferocito. All’intervallo cercai don Luciano e parlammo nuovamente di quanto era accaduto.

Lo provocai: “Tu che sei prete, dimmi un po’: ma don Bosco, a uno così, cosa direbbe?”

Don Luciano mi fissò e mi sorrise. “Non so cosa direbbe a lui, ma so cosa direbbe a te”.

Rimasi di stucco. Aveva ribaltato la situazione. Era come se il mio attacco mi si fosse ritorto contro.

Ma don Luciano non voleva criticarmi. Voleva solo regalarmi qualcosa di prezioso. “Don Bosco ti direbbe: in ogni ragazzo c’è un punto accessibile al bene su cui far leva”.

Questa è veramente una frase di don Bosco che soleva ripetere: “In ogni giovane anche il più disgraziato c’è un punto accessibile al bene e primo dovere dell’educatore è di cercar questo punto, questa corda sensibile del cuore per trarne profitto”. E’ una frase stupenda ed attualissima, e vale per tutti – credenti, atei, agnostici, cattolici, appartenenti ad altre religioni – perché è una delle frasi più autenticamente umane che si possano dire. Si può tradurre così: in ogni ragazzo\a, in ogni persona, c’è una scintilla di bellezza. C’è qualcosa di unico, di profondo, di insopprimibile, di luminoso. Qualcosa che la cenere degli errori e il fango della vita non potranno sopraffare mai. Qualcosa di potente, che può illuminare la vita nostra e degli altri.

Essere genitore, insegnante, educatore parte da qui. Noi siamo chiamati a cercare quella scintilla, quel punto accessibile al bene, oltre la superficialità e la strafottenza, sotto alle ferite e alle maschere che i nostri giovani indossano.

Quando condanniamo definitivamente un ragazzo, una ragazza abbiamo già fallito. Quando continuiamo a lottare e cercare quella scintilla, anche lì dove proprio non si vede, allora siamo sulla strada del successo. E se siamo perseveranti nel cercarla non resteremo mai delusi.

FORMAZIONE GENITORI: Cari genitori la Scuola vi propone una serata di formazione educativa martedì 20 febbraio alle ore 18,15 nell’Aula Magna dell’Istituto. Il tema è: “Uguaglianza: il valore della diversità”. Il relatore sarà don Gianmaria Peretti che viene da Verona. E’ un sacerdote che fa conferenze in tutta Italia a genitori e giovani soprattutto nelle scuole statali e potrà offrirci con uno stile accattivante degli stimoli interessanti al nostro essere educatori. Non rimarrete delusi.

Un caro saluto a tutti voi

Don Enrico

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