Dopo avere affrontato nel corso dell’anno lo studio delle caratteristiche del testo narrativo e di alcuni tra i principali generi letterari, le classi 1ITT B e 1ITT C, guidate dalla prof.ssa Giulia Randone, hanno deciso di mettere in pratica quanto imparato sperimentando la scrittura collettiva.

La scrittura collettiva è una forma di scrittura di testi che coinvolge più autori. In Italia, uno dei primi esempi risale al 1929, quando un gruppo di dieci artisti futuristi pubblicò il romanzo fantapolitico Lo zar non è morto; oggi uno dei collettivi di artisti più noto si chiama Wu Ming. 

A fine aprile è stato spiegato agli studenti che cosa fosse la scrittura collettiva e come si sarebbe svolto concretamente il loro lavoro, fornendo ai ragazzi istruzioni molto precise. Nelle due settimane successive le classi hanno lavorato in gruppo alla creazione di un testo narrativo di genere fantastico, fantasy o fantascientifico che rispettasse i requisiti indicati.

Ogni classe è stata divisi in cinque gruppi: ogni gruppo ha lavorato in autonomia, senza consultarsi con gli altri e guidato da un capo gruppo (uno degli studenti), ovvero il responsabile del corretto avvio del lavoro e del coordinamento di tutta l’operazione. Il capo gruppo ha creato un file Word condiviso su Google Drive attraverso il proprio account istituzionale e poi ha invitato l’insegnante e i suoi 4/5 compagni a condividere e modificare il file insieme a lui. Il capogruppo ha scritto un titolo provvisorio del testo e le prime frasi, per un totale di circa 80 parole; in seguito, ha lasciato il posto al compagno successivo, che ha scritto anch’esso circa 80 parole proseguendo la narrazione interrotta dal compagno che l’ha preceduto per poi cedere il posto al compagno successivo. Questa procedura si è ripetuta fino a quando tutti non hanno contribuito due volte alla stesura del racconto. 

Dopo questa prima fase, ognuno dei partecipanti ha riletto tutto il testo verificando che quest’ultimo rispettasse le consegne (genere, personaggi, dialogo, ellissi, analessi) e proponendo eventuali correzioni relative alla sintassi e all’ortografia. Insieme, il gruppo ha scelto anche il titolo definitivo.

A metà maggio, durante una lezione in Meet, ogni gruppo ha letto ad alta voce il proprio testo al resto della classe, ricevendo così una prima reazione “a caldo” e informale in merito al proprio lavoro. L’insegnante ha poi letto e corretto gli elaborati e visionato con cura, attraverso la cronologia del file condiviso, tutte le operazioni di scrittura e correzione reciproca svolte dagli studenti. L’ultimo passaggio è stato un incontro tra insegnante e gruppo di lavoro per individuare i punti di forza e di debolezza di ciascun elaborato e per confrontarsi sulle opportunità offerte da una scrittura collaborativa e sulle competenze specifiche che essa richiede: capacità di lavorare in gruppo per un obiettivo comune, disponibilità ad accogliere le proposte dei compagni e a integrarle con le proprie, capacità di correggere i compagni spiegando loro chiaramente quali errori (ortografici, sintattici, lessicali…) abbiano commesso e disponibilità a ricevere correzione dai propri pari.

Al termine del progetto non tutti gli studenti si sono dichiarati soddisfatti del testo prodotto con il proprio gruppo, ma tutti hanno apprezzato questa modalità di scrittura e hanno espresso il desiderio di cimentarsi nuovamente in questo esercizio facendo tesoro dell’esperienza di quest’anno. 

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